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12 novembre 2009 4 12 /11 /novembre /2009 12:39
Quanti argomenti
oscillano nella mente,
belli e brutti,
negativi e positivi,
e nella loro coreografia
c'è la cornice che la vita insegna:
basta tralasciare le cose non belle
e non sarai mai ribelle.
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Published by Anna Rinaldi
9 novembre 2009 1 09 /11 /novembre /2009 19:32

Una sola noce nel sacco non fa rumore, ce ne vogliono almeno due e se una di queste è vuota non fa che ostacolare il suono come un sasso che impedisce la nascita di un fiore; se formiamo una famiglia deve essere fonte di gioia, perciò prima di sposarsi e coinvolgersi nell’amore materiale e spirituale bisogna approfondire meglio la conoscenza dell’altro/a (che sia degno e forte per metter su famiglia, che non sia di carattere pessimista e legato a ricordi brutti senza sganciarli, riversandoli su chi non c’entra per niente); allorché si è sicuri di essere fonte d’amore potete formare la famiglia e se siete entrambi ottimisti e saprete dare una consistenza gioiosa anche alle piccole cose il mondo di sicuro sorriderà.

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Published by Anna Rinaldi
6 novembre 2009 5 06 /11 /novembre /2009 12:43

Artigianato-rame-cotone.jpg 

Nella foto: creazione artistica di Anna Rinaldi dal titolo "sedia a dondolo con portagiornali"

 

Quante volte in passato, per vergogna o ignoranza, non abbiamo valutato i nostri diritti?

Tutto questo oggi non succede quasi più, può accadere solo per lasciar perdere, per evitare discussioni, ma non sempre si può; pensate cosa ci è successo il sabato sera del 23 marzo 1991 alle ore 21 (a proposito, dove eravate voi?):

io e tutta la mia famiglia ci trovavamo in un grande supermercato, è successo un patratrac (vi piace questa parola? Fa pensare ai fuochi artificiali di Natale, vero?) e sono stata costretta a far sentire la mia voce (no, non pensiate che abbia cantato, visto che oltre alle poesie scrivo canzoni, sarebbe stata una gioia farlo per le cassiere, che stanno un giorno intero sedute alla cassa e sotto le luci al neon; e chissà come possono sentirsi a sera, anche se per fortuna fuori dal lavoro ognuno ha la propria vita), ma come mai?

Ora vi spiego tutto dal principio:

A Natale avevamo comprato un proiettore che per loro e nostra distrazione era sprovvisto del cavo per la presa della corrente elettrica; mio marito e il nostro primogenito Gianluigi sono corsi a ritirarlo e subito tutto era a posto, anche le sedie in due file per due come se si fosse stato al cinema e l’atmosfera in sintonia; dopo tanta fatica per avvolgere la bobina automatica mal funzionante che in linguaggio industriale si chiama pizza, come quella vera, alla napoletana, alla margherita, alle quattro stagioni e al prosciutto e funghi, non mancava nulla era tutto perfetto.

No! Il film si vedeva capovolto, i personaggi salivano la montagna a testa in giù sembrando degli acrobati e io che saltavo una staccionata rappresentando la leggerezza, tanto da sembrare la pubblicità dell’olio o dell’acqua, correvo all’incontrario e con i piedi all’insù, più leggera di così!

Il giorno seguente riuscimmo finalmente a guardarlo per cinque minuti senza particolari problemi, dopodiché il proiettore si ruppe e odorava di bruciato; glieo riportammo per farlo aggiustare, ci dissero che l’avrebbero riparato in una settimana, ma dopo tre mesi non era ancora pronto, così lo barattammo con un buono dello stesso valore, ci accingemmo a fare gi acquisti in fretta e furia perché era quasi ora di chiusura e arrivati alla cassa ci fu una sorpresa, non volevano scalare a spesa da buono che non si poteva dividere, andava speso tutto in una volta e chi ce l’aveva firmato era andato già via, ma per fortuna giunse il direttore e ci diede ragione, fu anche per galanteria? Ma, sta di fatto che riuscimmo nel nostro intento.

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Published by Anna Rinaldi
31 ottobre 2009 6 31 /10 /ottobre /2009 13:10

Nulla sfuggiva ai miei occhi attenti di bambina che voleva apprendere e scoprire tutto, anche le cose ecologiche che allora non si ponevano perché non c’era l’inquinamento d’oggi e alle mie domande avevo la conferma di mia mamma (i miei genitori hanno sempre amato vivere ecologicamente).

Bisogna fare in fretta, bisogna correre, correre correre correre, sempre correre! Bene, così facendo mangiamo cibo e detersivo.

I piatti vanno sciacquati bene con lo straccio non schiumoso, possibilmente di cotone ruvido (è il più indicato anche quando non si usa il detersivo) e non lascerete alcun odore; se volete lavare la pentola unta nella quale è stato cotto il pollo, senza alcun indugio prendete un fondo di caffè, passatelo sull’unto, sciacquatelo sotto l’acqua corrente e tutto splenderà; la caffettiera non va lavata col detersivo, basta che la strofiniate con lo straccio imbevuto di latte et voilà, il gioco è fatto; il latte va bene anche per pulire il forno e le mattonelle e perché no, anche per lavarvi le mani e il viso otre ad essere un’ottima bevanda; la farina è un ottimo detergente per l’alluminio e le padelle (per queste ultime va bene anche il pangrattato) e dopo un bella sciacquata sotto l’acqua calda il risultato è: freschezza (nota bene: farina e pangrattato non vanno buttati nel lavandino dopo l’uso); per lavare residui insistenti d’olio su tutte le superfici plastificate potete usare le polveri effervescenti da tavola, che vanno bene anche per lavare il biberon, le stoviglie, le bottiglie e a sturare il lavandino (tutti questi detergenti servono per poche cose, ma sono sempre un valido aiuto all’ecologia).

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Published by Anna Rinaldi
28 ottobre 2009 3 28 /10 /ottobre /2009 19:15

Vacanze-mare.jpg

Vacanze-parco.jpg

Tornare indietro,

e che fare,

la stessa via,

quella che già ho fatto?

No, meglio andare avanti.

Tornare indietro,

e che fare,

gli stessi passi,

quelli che ho già fatto?

No, meglio andare avanti.

Tornare indietro,

e che fare,

arrossire nel pensare

che ti guardino

e non sapere dove guardare

quando ti avrebbero parlato?

No, meglio andare avanti

e affrontare la vita che segue.

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Published by Anna Rinaldi
27 ottobre 2009 2 27 /10 /ottobre /2009 18:52

Di-papa-c-e-ne-e-soltanto-uno.jpg

mamma-anna.jpg

Anna e Giancarlo prima di conoscersi

 

Si nasce, si ama,

si ama e ci basta:

così si crede.

Credere di amare ogni cosa,

si, ogni cosa che ci sta attorno.

Ma poi si cresce,

si scopre un altro amore,

si, un altro amore:

che sboccia all’insaputa,

come un fiore allo spuntar del sole,

che con i suoi raggi lo innalza.

Così anche tu,

tu che sei l’altro amore,

rianimi il mio cuore.

 

Scritta nel 1963.

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Published by Anna Rinaldi
22 ottobre 2009 4 22 /10 /ottobre /2009 20:52

Creatività, pensieri, esperienze, ricerche ed adeguamenti saranno il pilastro del nostro vivere meglio e un incentivo alle ricerche di un accostamento armonioso.

Per noi genitori immedesimarsi nei giovani e andare loro incontro facilita a capirli pensando a quando anche noi eravamo giovani; così facendo i figli vedranno in noi degli amici dandoci modo di seguirli meglio e tutta la famiglia gode di quell’entusiasmo gioviale.

Ora veniamo alla predisposizione dei geni: essi ci permettono di essere quello che siamo. Si nasce già con certe caratteristiche, ecco perché ognuno di noi è predisposto più per una cosa che per altre ed è un bene, altrimenti saremmo tutti medici, poeti, cantanti, scultori e via dicendo. Ma chi farebbe il pane e altri lavori che sono altrettanto nobili e senza questi come potremmo sopravvivere?

Ognuno ha bisogno dell’altro e ogni cosa va eseguita con rispetto dato e dovuto; ogni essere umano, anche il più piccolo degli “esercenti” va rispettato.

Spesso ci sono dei ragazzi un po’ sfortunati che vivono tra persone che non permettono la loro libertà di scelta e ciò non è giusto; se non sono strade sbagliate bisogna fare il possibile per andare loro incontro nei limiti delle proprie possibilità e fare in modo che possano esplorare ciò che si sentono dentro: alla fin fine mal che vada non tutto è perduto, resterà un hobby che servirà come esperienza nelle altre aspirazioni e sarà un aiuto per mantenere alto il grado di lavoro.

Non voglio farne un caso personale, ma cosa ne dite della casalinga, che ha un tesoro in mano, la famiglia, ma non percepisce nulla dallo Stato? Siamo nel ’93 e si parla ancora della donna lavoratrice che vorrebbero far restare a casa dandole qualche lira, senza parlare della vera casalinga come chi lo è da vent’anni.

 

Scritto il 02 febbraio 1993.

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Published by Anna Rinaldi
22 ottobre 2009 4 22 /10 /ottobre /2009 20:51

Sposalizio-capodimonte.jpg

Anna Rinaldi e Giancarlo Gelmini nella Reggia di Capodimonte a Napoli appena sposati

 

Non potrai,

non vorrai,

non vorrai sfuggire

all’amore;

non potrai sfuggir

a questo mio amor,

ti farò sognar

ad occhi aperti,

mentre accarezzo

i tuoi capelli,

mentre accarezzo

il tuo viso e poi,

ci terremo stretti

come in un sogno,

voleremo in alto

e con le mani

toccheremo il sole

senza scottarci;

voleremo in alto,

mentalmente in alto

e l‘arcobaleno

apre i suoi colori

intorno a noi;

voleremo in alto,

mentalmente in alto

e nell’Universo

il nostro amore disegnerà …

 

Scritta nel 1979

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Published by Anna Rinaldi
22 ottobre 2009 4 22 /10 /ottobre /2009 20:49

Mia-mamma.jpg

Mia Mamma Giuseppina Olga Gilda Fiorenza

 

Oh! Piccola rosa,

tra un cespuglio di spine

dai il buongiorno alla vita,

dai il buongiorno all’amore.

Oh! Rosa, rosa,

sei come una mimosa,

lucente come il sole,

e a sol tu brilli.

 

Scritta nel 1984.

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Published by Anna Rinaldi
18 ottobre 2009 7 18 /10 /ottobre /2009 10:33

figli-miei.jpg

I miei figli Gianluigi e Gennaro Gelmini ai giardini pubblici di Viale Faenza a Milano

 

Cari bambini,

come possiamo immaginare

la primavera senza la poesia

quando la primavera è poesia?

Col profumo che c’è nell’aria,

dai campi fioriti,

dal canto degli uccelli

che cinguettano dall’alba al tramonto,

dal sole tiepido

che ti accarezza la pelle rosa,

dalla goccia di rugiada

su un petalo di rosa,

dall’acqua limpida e gorgogliante

di un canale

dove la primavera

specchia i suoi colori.

 

Scritta nel 1980.

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Published by Anna Rinaldi