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4 luglio 2010 7 04 /07 /luglio /2010 20:32

 

Pastiera napoletana artigianale

Vera pastiera napoletana

La ricetta di mamma e papà per la pastiera

Ingredienti per la pasta frolla:

400 grammi di farina;

200 g di zucchero;

150 di strutto;

1 noce di burro;

1 uovo intero;

1 tuorlo;

1 buccia d’arancia grattugiata;

1 goccio di latte;

1 spremuta d’arancia.

Ingredienti per il ripieno:

600 grammi di grano cotto;

250 g di latte;

500 g di zucchero;

1 pizzico di sale;

40 millilitri di acqua di fior d’arancio;

6 uova;

1 scorza grattugiata di limone;

1 pizzico di cannella in polvere.

Prepariamo prima la pasta frolla: in un recipiente mettete 400 grammi di farina setacciata con 100 g di zucchero, mescolate bene e metteteli sul tagliere, poi in un piatto schiacciate con una forchetta 150 g di strutto e una noce di burro con altri 100 grammi di zucchero; dopo averli uniti bene metteteli nella farina che è sul tagliere, mescolate ancora il tutto e aggiungetevi al centro di questi ingredienti un uovo intero, un tuorlo e una scorza di una arancia grattugiata e una spremuta d’arancia, impastate bene insieme alla farina e per favorire un buon impasto aggiungetevi anche un goccio di latte, dopo di che lasciatelo riposare sul tagliere e copritelo con un panno.

Intanto prepariamo separatamente vari composti che in un secondo momento andranno aggiunti: versate in una pentola 250 millilitri di latte, 600 g di grano già cotto, due cucchiai di zucchero, un pizzico di sale, fateli bollire per 10 minuti a fuoco lento, dopodichè spegnete il fuoco, aggiungetevi 40 ml di acqua di fior d’rancio, una scorza di limone grattugiata, un pizzico di cannella e una presa di rhum, amalgamate bene e lasciate intiepidire.

Ora prepariamo la crema pasticcera: in un pentolino mettete 250 millilitri di latte e una noce di burro; sbattete a parte un tuorlo d’uovo e un cucchiaio di farina mischiata a 80 g di zucchero e un po’ di latte freddo, mescolate il composto e mettetelo nel latte sul fuoco, girando di continuo con un cucchiaio di legno, appena vedete che è di una consistenza cremosa spegnete il fuoco e grattugiatevi dentro una scorza di un limone e una scorza di un’arancia , mescolandola poi bene al composto di grano e lasciate raffreddare ancora.

In un piatto stemperate 500 g di ricotta romana con 200 g di zucchero, aggiungete 250 ml di latte e mescolate, a parte sbattere 6 tuorli d’uovo con 250 g di zucchero e altri 40 ml di fior d’arancio, unitevi la ricotta già stemperata e aggiungetevi 80 g di cedro candito a spicchi sottili e piccoli, una bustina di lievito vanigliato sciolta in 50 ml di latte, amalgamate bene tutto e unitevi anche 6 chiare d’uovo montate a neve, incorporando questo con l’impasto di ricotta e con il preparato di grano e crema pasticcera amalgamandoli bene.

Imburrate quindi un tegame a bordi alti di circa 32 centimetri di diametro e col mattarello stendete una sfoglia sottile di pasta frolla, lasciandone ¼ di essa a parte, rivestendone il tegame fino ai bordi per evitare che possa fuoriuscire il ripieno che dovete riversare al suo interno, quindi con la rimanente pasta frolla decoratene la superficie con delle strisce orizzontali e verticali larghe quasi 2 centimetri, distanti tra loro tre dita e lunghe quanto il tegame, appoggiandole ai suoi bordi.

Inseritela nel centro di un forno preriscaldato e non ventilato cuocendola a 180°C per circa 60 minuti fino a quando la superficie della pastiera avrà assunto un bel colore leggermente ambrato. A questo punto spegnete il forno e lasciate riposare la pastiera al suo interno per un’altra mezz’ora, dopodichè toglietela dal forno, spolveratela con dello zucchero a velo o semolato; la pastiera con lo zucchero semolato è più gustosa e anche più bella perché si nota il suo colore ambrato e se la mangiate anche dopo diversi giorni la gustate come appena fatta, questa pastiera napoletana è una vera specialità!

Sicuramente risulterà perfetta seguendo la ricetta perché dentro c’è anche la crema pasticcera alla maniera di come l’hanno fatta sempre mia mamma e mio papà, si, perché quando era Pasqua, Natale e nelle altre feste partecipava tutta la famiglia ai preparativi, per questo anch’io me la cavo bene.

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Published by Anna Rinaldi