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4 aprile 2012 3 04 /04 /aprile /2012 00:13

frittelle-gustose.jpg

Può succedere che nel frigo ci sia rimasta solo un’insalata ed è finito ache l’olio per condirla, lì si aguzza l’ingegno dei poveri e la fantasia si dilaga in cucina nel squadrare: cosa devo–cosa posso-cosa ho; il pensiero si concentra e tutto diventa possibile per poter mangiare un’insalata codita e anche col pane che era finito, insomma, mancava il necessario, ed ecco che  l’ingegno viene fuori: c’è l’olio! E’ di due precedenti fritture e anche essendo olio di oliva, non va bene per condire l’insalata, quindi farò le frittelle: prendete una padella bella sciacquata con l’acqua fresca e asciugata sul fuoco, dopo metteteci  l’olio che fate  passare col colino, così si raffina e il gioco è fatto.

Prepariamo le frittelle: sciacquate l’insalata, tagliatela sottile e mettetela in una pentola di acciaio inox con due dita di acqua, appena bolle giratela, aggiungete una noce di burro girando ancora, mescolate bene, spegnete il fuoco e anggiungete 250 grammi di farina e la punta di un cucchiaino di sale, mescolate in superfice la farina con il sale e poi insieme alla verdura ancora bollente, il tutto nella stessa e quando è diventato un bell’impasto spolverateci su ancora un pugno di farina e nel mezzo in superfice di questo metteteci 3 uova intere, mescolando velocemente e omogeneamente: nella padella friggiamo le frittele con olio caldo; aiutandoci con due cucchiai, di cui uno di legno, immergiamo 5 o più frittelle nell’olio girandole due volte, togliendole una per una dall’olio a fine cottura con due forchette asciutte, facendo colare bene l’olio; buon appetito.

Le frittelle dei poveri, altri se le sognano, a meno che i ricchi non decidano di parteciparvi con salumi e latticini e qui diventa un pranzo etico per tutti i gusti, sapori e allegria condivisa; quando si svuota il frigo per pulirlo, un'azione che la fa anche il povero, per un attimo bisogna pensare che i poveri non possono riempirlo, quindi il nostro pensiero deve andare anche a loro.

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Published by Anna Rinaldi